La televisione sarebbe da includere tra le cause di un insuccesso scolastico adolescenziale. Lo afferma una ricerca longitudinale pubblicata sulla rivista “Archives of Pediatric Medicine”.
La televisione aiuta o ostacola l’apprendimento? Questa è la domanda a cui da anni, fin dalla comparsa della televisione, tentano di rispondere psicologi, medici e pedagogisti. Ancora non è chiaro l’effetto della televisione sui bambini: imparano la violenza da film e cartoni animati, ma perché allora non utilizzarla per insegnare qualcosa di utile, come l’altruismo? Tuttavia i programmi costruiti ad hoc per l’apprendimento, sembrano aver un effetto assai limitato.
Al di là dell’influenza della televisione sul comportamento e sulla visione del mondo dei bambini, una ricerca longitudinale condotta negli Stati Uniti afferma che guardare troppa tv da piccoli è di per se negativo, in quanto porta all’abbandono degli studi.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista “Archives of Pediatric Medicine”, ed afferma che i bambini che guardano la televisione per più di tre ore al giorno hanno il doppio delle possibilità di abbandonare gli studi dopo il liceo. La ricerca è stata condotta a partire dal 1980 ed ha coinvolto 678 famiglie newyorkesi appartenenti alla classe medio-alta. I genitori coinvolti, erano invitati a registrare su di un diario il tempo passato dal figlio davanti al televisore, le attività sportive praticate, il tempo passato con gli amichetti oltre ad alcune informazioni come i risultati scolastici e le abitudini alimentari.
Dai dati raccolti emergeva che la gran parte dei quattordicenni guardava la tv circa tre ore al giorno, o comunque non meno di un’ora giornaliera. Dall’analisi longitudinale risultava che le abitudini non cambiavano anche dopo i 20 anni, ed il 30 % di loro ha avuto seri problemi scolastici, che hanno portato ad un difficoltoso conseguimento del diploma superiore o addirittura all’abbandono degli studi.
La ricerca ha scatenato molte polemiche. Definire la televisione causa dell’abbandono scolastico sembra eccessivo. Infatti molti ricercatori assumono una posizione antitetica: la tv non sarebbe la causa dei problemi scolastici ma l’effetto. Il televisore diventa un rifugio, la manifestazione di un malessere preesistente o di problemi comportamentali che rendono difficile l’inserimento nella realtà scolastica.
Identificare un fattore come causa delle difficoltà scolastiche è sempre troppo riduttivo. Ricordiamo che i recenti approcci psicologici preferiscono parlare di set di fattori di rischio, e che sottolineano l’importanza dei molteplici fattori protettivi.
Per un riassunto dell’articolo originale clicca qui (in inglese)
Se sei interessato all’argomento “effetti delle nuove tecnologie” sui bambini leggi anche: “The digital life”
La televisione aiuta o ostacola l’apprendimento? Questa è la domanda a cui da anni, fin dalla comparsa della televisione, tentano di rispondere psicologi, medici e pedagogisti. Ancora non è chiaro l’effetto della televisione sui bambini: imparano la violenza da film e cartoni animati, ma perché allora non utilizzarla per insegnare qualcosa di utile, come l’altruismo? Tuttavia i programmi costruiti ad hoc per l’apprendimento, sembrano aver un effetto assai limitato.
Al di là dell’influenza della televisione sul comportamento e sulla visione del mondo dei bambini, una ricerca longitudinale condotta negli Stati Uniti afferma che guardare troppa tv da piccoli è di per se negativo, in quanto porta all’abbandono degli studi.
La ricerca è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista “Archives of Pediatric Medicine”, ed afferma che i bambini che guardano la televisione per più di tre ore al giorno hanno il doppio delle possibilità di abbandonare gli studi dopo il liceo. La ricerca è stata condotta a partire dal 1980 ed ha coinvolto 678 famiglie newyorkesi appartenenti alla classe medio-alta. I genitori coinvolti, erano invitati a registrare su di un diario il tempo passato dal figlio davanti al televisore, le attività sportive praticate, il tempo passato con gli amichetti oltre ad alcune informazioni come i risultati scolastici e le abitudini alimentari.
Dai dati raccolti emergeva che la gran parte dei quattordicenni guardava la tv circa tre ore al giorno, o comunque non meno di un’ora giornaliera. Dall’analisi longitudinale risultava che le abitudini non cambiavano anche dopo i 20 anni, ed il 30 % di loro ha avuto seri problemi scolastici, che hanno portato ad un difficoltoso conseguimento del diploma superiore o addirittura all’abbandono degli studi.
La ricerca ha scatenato molte polemiche. Definire la televisione causa dell’abbandono scolastico sembra eccessivo. Infatti molti ricercatori assumono una posizione antitetica: la tv non sarebbe la causa dei problemi scolastici ma l’effetto. Il televisore diventa un rifugio, la manifestazione di un malessere preesistente o di problemi comportamentali che rendono difficile l’inserimento nella realtà scolastica.
Identificare un fattore come causa delle difficoltà scolastiche è sempre troppo riduttivo. Ricordiamo che i recenti approcci psicologici preferiscono parlare di set di fattori di rischio, e che sottolineano l’importanza dei molteplici fattori protettivi.
Per un riassunto dell’articolo originale clicca qui (in inglese)
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