L’American Psychiatric Association ha chiesto ufficialmente ai mass media di non trasmettere ulteriormente le immagini della strage della Virginia Tech Institute dello scorso 16 Aprile. Il rischio è quello di incorrere in casi di emulazione.
Nell’America ancora sconvolta dalla recente strage alla Virginia Tech Institute ad opera Cho Seung-Hui, il ragazzo che ha assassinato 32 tra studenti e professori e ne ha feriti altri 29, un monito d’attenzione viene lanciato dall’American Psychiatric Association. Pedro Ruiz, presidente APA, attraverso una lettera ha chiesto esplicitamente ai mass media che non siano più trasmesse le immagini riguardanti Cho Seung-Hui.
Il motivo di tale richiesta è quello di evitare episodi di emulazione. Nella lettera si legge: "Riproporre quelle immagini non solo è un atto di insensibilità nei confronti delle famiglie delle vittime, ma soprattutto è una minaccia alla sicurezza pubblica: immagini di quel tipo potrebbero istigare all’emulazione e quindi al suicidio o all’omicidio altre persone mentalmente instabili".
La paura di episodi di emulazione non è infatti immotivata. Nel video in cui lo studente attentatore spiega i motivi del suo insano gesto, è infatti citato il massacro della Columbine in Colorado. Anche in questo caso nell’ aprile del ’99, due studenti, entrarono nella Colombine High School, uccidendo 13 persone e ferendone altre 21, prima di togliersi la vita.
Già nel 2000 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel rapporto "Preventing suicide: a resource for media professionals", esplicitava chiaramente: "glorificare le vittime di suicidio facendole passare per martiri e oggetti di pubblica adulazione può suggerire in soggetti sensibili che la società in cui vivono premia i comportamenti suicidi".
Ruiz, nella lettera ai mess media oltre a citare questo rapporto, riporta lo studio di Gould “Media Contagion and Suicide Among the Young”, pubblicato sulla rivista American Behavioural Scientist. La ricerca era volta ad indagare l’influenza dei media in relazione ad episodi di violenza e suicidio. Secondo gli autori, giornalisti e comunicatori in genere dovrebbero essere preparati in modo adeguato da psicologi o psichiatri su come diffondere notizie di suicidi.
Gli studi sugli effetti dei mass media sono molteplici, così come molti sono gli studi al riguardo. Non si è ancora giunti ad un risultato univoco sulle potenzialità spesso negative dei media. Se da una parte alcuni risultati o avvenimenti fanno pensare che divulgare alcune notizie sia negativo, d’altra parte molti avvenimenti non possono non essere resi pubblici. E’ anche vero che molte volte notizie di tragedie simili sono fonte di speculazione, nonché troppo a lungo sotto i riflettori. Il consiglio di Ruiz, di parlare di alcuni avvenimenti in modo più consapevole e attento, dovrebbe essere preso in considerazione da tutti i giornalisti che trattano questi temi.
Foto memorial day Virginia Tech by Nrbelex
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