L’Istituto auxologico italiano e l’Università Cattolica di Milano collaborano al progetto “NeuroTiv” per sfruttare le potenzialità della realtà virtuale nei disturbi alimentari. Lo scopo nasce dai risultati di uno studio secondo cui la maggior parte degli obesi mangia a causa dell’ansia. Si cerca così di scindere i due meccanismi grazie agli esperimenti portati avanti da due gruppi di ricerca distinti.
Il primo, condotto dal Giuseppe Riva, prevede l’utilizzo di un tipo differente di realtà virtuale, personalizzata in base al profilo del paziente e non soltanto determinata dalle coordinate spaziali e si concentra sull’obesità. Il secondo, sotto la direzione di Carlo Galimberti, sempre mediante la medesima strumentazione, studia i disturbi d’ansia, in particolare gli attacchi di panico.
Per ora il progetto fornisce risultati incoraggianti e ha già ricevuto il premio ’Laval Award’ in Francia per l’utilizzo della tecnologia nei campi della medicina e della psicologia. Oltre alla realtà virtuale sono poi presenti altre iniziative, come filmati per cellulari e spazi web (è ora attiva l’Isola che non c’è) che permettono di ripetere tecniche e situazioni sperimentate sotto la supervisione del terapeuta.
In seguito la sperimentazione si orienterà verso un utilizzo interrelazionale della realtà virtuale: più soggetti interagiranno sia tra loro, come gruppi di auto-mutuo aiuto, sia sotto la guida di psicologi ed educatori.
Vedi il sito del progetto.
Il primo, condotto dal Giuseppe Riva, prevede l’utilizzo di un tipo differente di realtà virtuale, personalizzata in base al profilo del paziente e non soltanto determinata dalle coordinate spaziali e si concentra sull’obesità. Il secondo, sotto la direzione di Carlo Galimberti, sempre mediante la medesima strumentazione, studia i disturbi d’ansia, in particolare gli attacchi di panico.
Per ora il progetto fornisce risultati incoraggianti e ha già ricevuto il premio ’Laval Award’ in Francia per l’utilizzo della tecnologia nei campi della medicina e della psicologia. Oltre alla realtà virtuale sono poi presenti altre iniziative, come filmati per cellulari e spazi web (è ora attiva l’Isola che non c’è) che permettono di ripetere tecniche e situazioni sperimentate sotto la supervisione del terapeuta.
In seguito la sperimentazione si orienterà verso un utilizzo interrelazionale della realtà virtuale: più soggetti interagiranno sia tra loro, come gruppi di auto-mutuo aiuto, sia sotto la guida di psicologi ed educatori.
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foto by Superbolo
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