venerdì 27 aprile 2007

LE TECNOLOGIE COME SUPPORTO AD ANZIANI E DISABILI

Durante la settima edizione di PTE expo, svoltosi a Verona la scorsa settimana sono state presentate numerose applicazioni delle tecnologie per il miglioramento della vita di anziani e disabili. Principalmente le innovazioni hanno riguardato l’ambito domestico, evidenziando come la domotica, al di là del progettare un surplus di benessere, sia strettamente connessa alla progettazione di utilità per soggetti con abilità ridotte.

La progettazione delle case è stato un tema centrale, data anche la presentazione del progetto europeo Wel-hops che determina direttive precise e si muove in particolare verso le esigenza degli anziani.

Un’importante area è stata invece dedicata alla progettazione di spazi terapeutici, sia sul fronte di chi conduce la cura, sia su quello dell’utente. Grazie al concorso di psicologi, medici ed architetti è stato possibile definire uno spazio funzionale non soltanto rispetto alle esigenza operative, ma anche rispetto alle necessità del paziente.
Particolare rilevo è stato dato alle malattie degenerative, come l’Alzheimer, i cui luoghi di cura e di degenza sono stati accuratamente progettati in virtù delle capacità anche altamente compromesse.

Che psicologia e architettura avessero terreni in comune è una tesi ormai ben nota, ma finalmente c’è vera compenetrazione di intenti dove le competenze dell’una vanno a supporto dell’altra e viceversa. E se per ora il connubio riguarda principalmente i casi di disabilità o restrizione, è facile vedere come presto anche l’area del benessere e della prevenzione delle malattie derivanti da stress e luoghi insalubri avrà presto grande diffusione, e non sarà più appannaggio soltanto di privilegiati che oggi che godono dell’assistenza di un architetto personale.
Se un tempo nacquero correnti funzionaliste come la Bauhaus, ora potrebbe svilupparsi una corrente “umanistica”, che non solo sia funzionale, ma anche, in senso ampio, terapeutica.
foto by Esther P.V.

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