E’ stato pubblicato sul numero di Novembre dell’ > uno studio che indagava le possibili cause dell’obesità. I 20 ricercatori che hanno cooperato alla ricerca hanno scoperto che vi sono almeno altri dieci fattori che facilitano influenzano l’aumento ponderale.
Angelo Pietrobelli, che collabora con il Centro di ricerca sull’obesità della Columbia University di New York ed unico italiano che ha partecipato alla ricerca, ricorda la multifattorialià dell’obesità e l’importanza della conoscenza delle cause per poterla curare e combattere. Gli studiosi hanno scoperto almeno altri dieci fattori, molto diversi tra loro partendo dall’analisi epidemiologica e prendendo in considerazione campioni di soggetti molto diversi. Le prove sarebbero sufficienti sebbene ancora non conclusive.
Un esempio tra le cause emerse è la diminuzione delle ore di sonno. Ci sarebbe una relazione di proporzionalità inversa tra ore di sonno e massa corporea, ovvero dormendo meno, aumenta il peso. Sono stati inoltre analizzati i tassi di obesità in diverse etnie e popolazioni, o l’aumento dell’età media delle madri.
Nel mondo occidentale il 10% della popolazione è obesa. La situazione negli Stati Uniti è altamente preoccupante, dove il 30,6% degli statunitensi oltre i trent’anni è obeso (Ocse). Sebbene in Italia la percentuale sia di molto inferiore (8,5%), è comunque preoccupante e degna d’attenzione. Il ministero della salute ha previsto una serie di iniziative per la prevenzione anche fin dalle scuole elementari. Infatti, se l’obesità è già preoccupante per gli adulti, crea ancora più problemi se si protrae fin dall’infanzia.
L’obesità è una vera e propria malattia, ma che è stata riconosciuta come tale solo nel 1985 dalla Consensus Conference dei National Institutes of Health . Possiamo dire che le ricerche sono tutte piuttosto recenti e tutte evidenziano il chiaro apporto dei fattori psicologici.
Naturalmente uno stile di vita sano permette di mantenere sotto controllo il proprio peso corporeo piccoli accorgimenti possono facilitare il controllo del peso senza dover modificare totalmente il proprio stile di vita. Basta semplicemente usare le scale e non l’ascensore, oppure la bicicletta per andare a scuola al lavoro, oppure preferire abitudini alimentari più corrette, come mangiare più verdure e meno dolci. L’allarme lanciato ormai da alcuni anni sulla crescente epidemia dell’obesità deve farci riflettere: anche noi italiani, nonostante la salutare dieta mediterranea, non siamo esclusi dal pericolo!
Angelo Pietrobelli, che collabora con il Centro di ricerca sull’obesità della Columbia University di New York ed unico italiano che ha partecipato alla ricerca, ricorda la multifattorialià dell’obesità e l’importanza della conoscenza delle cause per poterla curare e combattere. Gli studiosi hanno scoperto almeno altri dieci fattori, molto diversi tra loro partendo dall’analisi epidemiologica e prendendo in considerazione campioni di soggetti molto diversi. Le prove sarebbero sufficienti sebbene ancora non conclusive.
Un esempio tra le cause emerse è la diminuzione delle ore di sonno. Ci sarebbe una relazione di proporzionalità inversa tra ore di sonno e massa corporea, ovvero dormendo meno, aumenta il peso. Sono stati inoltre analizzati i tassi di obesità in diverse etnie e popolazioni, o l’aumento dell’età media delle madri.
Nel mondo occidentale il 10% della popolazione è obesa. La situazione negli Stati Uniti è altamente preoccupante, dove il 30,6% degli statunitensi oltre i trent’anni è obeso (Ocse). Sebbene in Italia la percentuale sia di molto inferiore (8,5%), è comunque preoccupante e degna d’attenzione. Il ministero della salute ha previsto una serie di iniziative per la prevenzione anche fin dalle scuole elementari. Infatti, se l’obesità è già preoccupante per gli adulti, crea ancora più problemi se si protrae fin dall’infanzia.
L’obesità è una vera e propria malattia, ma che è stata riconosciuta come tale solo nel 1985 dalla Consensus Conference dei National Institutes of Health . Possiamo dire che le ricerche sono tutte piuttosto recenti e tutte evidenziano il chiaro apporto dei fattori psicologici.
Naturalmente uno stile di vita sano permette di mantenere sotto controllo il proprio peso corporeo piccoli accorgimenti possono facilitare il controllo del peso senza dover modificare totalmente il proprio stile di vita. Basta semplicemente usare le scale e non l’ascensore, oppure la bicicletta per andare a scuola al lavoro, oppure preferire abitudini alimentari più corrette, come mangiare più verdure e meno dolci. L’allarme lanciato ormai da alcuni anni sulla crescente epidemia dell’obesità deve farci riflettere: anche noi italiani, nonostante la salutare dieta mediterranea, non siamo esclusi dal pericolo!
foto by gil francisco
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