giovedì 14 dicembre 2006

FUMO E DISTURBI PSICHIATRICI: PER ORA SOLO SUGGESTIONI

Una recente ricerca, presentata al Convegno Annuale (2-8 dicembre) a Chicago del RSNA “Radiological Society of North America”, sugli effetti del fumo ne conferma la pericolosità per l’attività mentale, evidenziando possibili risvolti sull’insorgenza di psicopatologie, in particolare in riferimento all’area dei disturbi dell’umore.

La scoperta è avvenuta tramite l’utilizzo della tecnica della neuroimaging, una sorta di fotografia del cervello che evidenzia la concentrazione di date sostanze nelle diverse aree cerebrali. La rilevazione può essere condotta sia in stato di quiete o durante attività, in questo caso si tratta di un compito cognitivo.

È già nota l’influenza negativa dell’abitudine al fumo sulla salute, a causa di livelli più alti rispetto ai soggetti normali di creatina nei lobi frontali, una sostanza metabolica implicata nelle ricadute e nelle recidive; ma anche altre due sostanze presentano livelli alterati rispetto alla norma.

La nicotina è infatti responsabile di concentrazioni inferiori di colina e N-acetilaspartato, la prima deputata al mantenimento delle membrane cellulari, e particolarmente carente nei soggetti di sesso femminile, la seconda preposta alla percezione delle sensazioni di piacere/dolore e legata al fattore quantità. Il numero di sigarette fumate in un anno è proporzionale alle concentrazioni di N-acetilaspartato rilevate.

Livelli analogamente bassi si riscontrano in soggetti con patologie dell’umore e, nonostante non sia ancora sufficientemente indagato il legame in termini causali, non si può escludere che assunzioni periodiche di nicotina possano alterare il funzionamento mentale riguardo a certe aree e causare l’instaurarsi di patologie psichiche.

Il parere di Stefania: se la ricerca venisse confermata sarebbe sicuramente un aiuto ai moniti per la lotta contro il fumo, ma scientificamente è necessario attendere misure estese a campioni ampi: non basta una compresenza per giustificare un legame di causa-effetto. Serve che siano condotti test per valutare l’effettiva percentuale di incidenza di disturbi mentali in soggetti fumatori e che vengano chiariti i meccanismi secondo cui l’influenza avviene (intensità e direzione).

foto by vanholy

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