
L’Università La Sapienza di Roma ha condotto un’indagine sugli adolescenti per verificare l’influenza della comunicazione sulla sicurezza stradale; i dati emersi non sono però rassicuranti. Innanzitutto la conoscenza delle regole della strada è gravemente insufficiente, mentre le campagne sociali non riuscirebbero a tamponare i danni.
Ciò è dovuto, secondo la ricerca condotta dalla Facoltà di scienze della Comunicazione, da modalità errate di presentazione del rischio. Come nel caso dell’anoressia, una campagna di sensibilizzazione non è tale se si presenta con toni violenti, siano essi nelle immagini o nel verbale.
Verbi come divieto, imposizione o anche lessemi strettamente emotivi come morte, coma e mutilazione portano ad un rifiuto dell’elaborazione del messaggio piuttosto che ad una sua assimilazione; d’altro canto le immagini dotate di forza visiva eccessiva innescano repulsione e distacco, invece che venire ricordate come supporto alla dissuasione.
Tra gli obiettivi delle campagne sociali devono pertanto rientrare l’espressione dell’emotività in termini affettivi e motivazionali, senza presenza di arousal eccessivi, e comunicazioni strategiche sul piano cognitivo e razionale piuttosto che illogico e viscerale. Un tentativo che già studi precedenti hanno tentato di esaminare.
Foto by andrea..
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