Scoprire se una persona sta mentendo è un compito molto difficile, nonosante l'elevato livello delle tecnologie disponibili. Scoprire un terrorista all'interno di una folla sembra un'operazione quasi imposibile, come trovare un ago in un pagliaio. Un'equipe americana, dell'Università di Buffalo, partendo dalle conoscene sull'attivazione fisiologia del mentitore e sugli indizi rilevatori della menzogna, stanno cercando d sviluppare uno scanner in grado di individuare un terrorista.
Il terrorismo è un problema internazionale che fa accapigliare i capi di governo di mezzo mondo e che impaurisce molte persone.
Negli stati Uniti si sta cercando di sviluppare uno strumento in grado di identificare all’interno di una folla un potenziale terrorista, attraverso l’analisi di più indizi ( movimenti del volto, tono di voce, ecc.) correlati tra loro attraverso complessi algoritmi.
La finalità è quella di applicarlo all’interno di aeroporti o altri luogo ad alto rischio terroristico.
Dopo l’11 settembre i sistemi per sventare possibili nuovi attacchi terroristici sono diventati sempre più complessi e sofisticati, dal passaporto elettronico allo scanner dell’occhio all’ingresso sul suolo americano. La ricerca non si è però fermata, continuando sulla linea delle ricerche comportamentali.
Nell’Università di Buffalo, attraverso la cooperazione di psicologi comportamentali ed ingegneri esperti di biometria computerizzata, si sta cercando di sviluppare uno scanner in grado di individuare soggetti potenzialmente pericolosi. "L'obiettivo è quello di individuare l'esecutore in un percorso di sicurezza prima che abbia la possibilità di condurre l'attacco", spiega Venu Govindaraju, docente di scienze informatiche e ingegneria presso la stessa università e co-responsabile del progetto.
Lo scanner dovrà essere in grado di analizzare in tempo reale i dati provenienti dalle espressione del volto, dal tono della voce e da segnali biometrici.
Il progetto è molto ambizione e avveniristico, ed è riuscito ad ottenere 800mila dollari di finanziamento dalla National Science Foundation, grazie ai risultati promettenti fin ora ottenuti.
Rimane scettici di fronte ad un progetto come questo è tuttavia lecito. D’altra parte non sono stati ancora identificati indici psicometrici e vocali univoci indicatori della menzogna. Gli stessi ricercatori avvertono: "Nessun comportamento è in grado di garantire sempre che qualcuno stia mentendo, ma i comportamenti sono utili per prevedere le emozioni o i pensieri e possono aiutare gli addetti della vigilanza a decidere chi osservare con maggior attenzione e più da vicino".
Negli stati Uniti si sta cercando di sviluppare uno strumento in grado di identificare all’interno di una folla un potenziale terrorista, attraverso l’analisi di più indizi ( movimenti del volto, tono di voce, ecc.) correlati tra loro attraverso complessi algoritmi.
La finalità è quella di applicarlo all’interno di aeroporti o altri luogo ad alto rischio terroristico.
Dopo l’11 settembre i sistemi per sventare possibili nuovi attacchi terroristici sono diventati sempre più complessi e sofisticati, dal passaporto elettronico allo scanner dell’occhio all’ingresso sul suolo americano. La ricerca non si è però fermata, continuando sulla linea delle ricerche comportamentali.
Nell’Università di Buffalo, attraverso la cooperazione di psicologi comportamentali ed ingegneri esperti di biometria computerizzata, si sta cercando di sviluppare uno scanner in grado di individuare soggetti potenzialmente pericolosi. "L'obiettivo è quello di individuare l'esecutore in un percorso di sicurezza prima che abbia la possibilità di condurre l'attacco", spiega Venu Govindaraju, docente di scienze informatiche e ingegneria presso la stessa università e co-responsabile del progetto.
Lo scanner dovrà essere in grado di analizzare in tempo reale i dati provenienti dalle espressione del volto, dal tono della voce e da segnali biometrici.
Il progetto è molto ambizione e avveniristico, ed è riuscito ad ottenere 800mila dollari di finanziamento dalla National Science Foundation, grazie ai risultati promettenti fin ora ottenuti.
Rimane scettici di fronte ad un progetto come questo è tuttavia lecito. D’altra parte non sono stati ancora identificati indici psicometrici e vocali univoci indicatori della menzogna. Gli stessi ricercatori avvertono: "Nessun comportamento è in grado di garantire sempre che qualcuno stia mentendo, ma i comportamenti sono utili per prevedere le emozioni o i pensieri e possono aiutare gli addetti della vigilanza a decidere chi osservare con maggior attenzione e più da vicino".
Il tema dello smascheramento della menzogna è stato recentemente trattato nel post 'Innovativa macchina della verità'
foto by JoshMcConnell
Nessun commento:
Posta un commento