mercoledì 6 giugno 2007

LA PSICOLOGIA EMOTOCOGNITIVA CONTRO IL DISTURBO OSSESSIVO-COMPLUSIVO


Una nuova metodologia psicologica per il disturbo ossessivo-compulsivo. La psicologia emotocognitiva si basa sul colloquio clinico e risulta più efficace dell’uso di farmaci.

Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOP) è caratterizzato, secondo la definizione del DSM-IV, dalla presenza di ossessioni (pensieri ricorrenti e persistenti che causano ansia o disagio, vissuti dall’individuo come intrusivi, inappropriati ed irragionevoli) e di compulsioni (comportamenti ingiustificati e ripetuti per neutralizzare l’ossessione; ex. connesse alla pulizia e alla decontaminazione, al controllo…) che causano marcato disagio e facciano perdere almeno un’ora al giorno, interferendo significativamente con la vita del soggetto.


La psicologia emotocognitiva basa il suo trattamento del disturbo sullo sblocco del nucleo centrale della personalità ossessiva-compulsiva. La persona ossessiva-compulsiva è caratterizzata da forte ansia anticipatoria, che nei termini della psicologia emotocognitiva è definita ‘loop disfunzionale’. La terapia emotocognitiva è innovativa: basa il trattamento sui processi fisiologici superiori. Vuole smantellare i processi ansiosi, rendendoli reversibili, trasformando il loop disfunzionale in un processo funzionale armonico con il resto dell'organismo. Il metodo si basa sempre sul il colloquio psicologico, che mira a smantellare la sofferenza legata all’ansia anticipatoria.

La nuova terapia è risultata efficace in tempi brevi, senza differenze significative su disturbi anche di lunga data. Il metodo emotocognitivo è risultato più efficace dei farmaci. Le terapie ordinarie si basano infatti sulla somministrazione di psicofarmaci, che tuttavia non mostrano una vera efficacia, ma che anzi spesso diventano uno dei fattori di mantenimento dei sintomi.

fonte: PSYREWIEW
Foto by mariemg82003

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Perche non:)