mercoledì 27 giugno 2007

LA FORMALIZZAZIONE DELLE NEUROSCIENZE

La disciplina delle neuroscienze è abbastanza recente, nondimeno negli ultimi anni ha condotto a progressi impensabili prima. Il riconoscimento giuridico e scientifico non va però di pari passo con il riconoscimento delle sue scoperte, tra i rappresentanti e gli studiosi del settore serpeggia infatti malumore, come dichiarava una dei partecipanti al convegno tenutosi in Cattolica questo mese. Ora una rete europea si propone di riunire tutti glia addetti in materia per analizzare l’impatto che le neuroscienze hanno sui modi di vivere e sulla società. Nella speranza che la visibilità permetta infine di costituirsi come disciplina riconosciuta a tutti gli effetti.

La FES, Fondazione Europea delle Scienze, e la società ENSN hanno sviluppato un progetto per la creazione di una rete europea delle neuroscienze che riunisca scienziati e sociologi, favorendo la circolazione delle idee e la nascita di una vera e propria cerchia di esperti.

Il programma prevede numerose iniziative, che vanno dall’organizzazione di workshop alla preparazione di incontri e conferenze, fino alla pubblicazione su importanti giornali di settore. I fondi stanziati permetteranno inoltre la creazione di borse di studio e incentivi per le ricerche, in tutta l’Europa.

Le neuroscienze sono un campo blandamente definito dalla professionalità che vi operano e una delle difficoltà dell’istituzionalizzazione sta proprio qui: si tratta di medici, psichiatri, psicologi, ma anche di studiosi appartenenti all’area umanistica, quali antropologi e sociologi. È difficile e richiede tempi lunghi la creazione di uno statuto giuridico e deontologico che tenga conto delle rispettive figure professionali, anche se si tratta di un passo che abbisogna sempre di più.

Molte delle scoperte recenti, nel campo dell’educazione, dell’apprendimento, ma anche del comportamento sociale fino alle sue manifestazioni violente, sono state opera (anche ) delle neuroscienze. Tuttavia la scoperta di funzionalità e aree del cervello umano deputate a determinate categorie di azioni non deve in alcun modo far ricadere in uno sterile determinismo psichico, ed è questo rischio che si invitano gli psicologi a valutare con attenzione, prima di aderire con fervore a quella che, purtroppo spiace dirlo, è il trend attuale della psicologia.

I risultati da soli non bastano a giustificare i mezzi, e prudenza e studio nel tempo sono gli unici indicatori di un processo tanto labile come quello delle certezze scientifiche. Si auspica che questa rete di neuropsicologi voglia sviluppare proprio questo, evidenziando sì i meriti, ma senza dimenticare i limiti. In bocca al lupo!

Foto by PsicoCafè

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