
A forma di tavolo, Surface è un interfaccia avanzata costituita da una superficie dove è inglobato lo schermo touch-screen e priva di fili e mouse. È possibile appoggiarvi oggetti, lavorare in più di una persona sia allo stesso progetto sia a file differenti. Il concetto di Usb viene inoltre rivoluzionato, per scaricare le fotografie dalla macchina digitale sufficiente appoggiarla sulla superficie e dare il via al trasferimento, così come avviene per i collegamenti wireless con le altre periferiche.
Elemento di nicchia vedrà presto la sua diffusione anche all’interno dell’ambito domestico, senza contare le vantaggiose applicazioni che potrà vere nell’ambito del commercio e della fornitura di servizi: riconosce carte di credito e permette di memorizzare dati importanti, come colazione o menù tipici dei clienti, o le loro taglie di scarpe e vestiti.
Le opportunità che offre non sono ovviamente illimitate, ma al momento rappresenta il top dell’interattività e delle funzionalità che un computer può fornire ai suoi utenti. Le affordances diventano innumerevoli e facilmente accessibili: non soltanto rimozione del comando da tastiera, ma anche dell’interazione via mouse, sostituiti dalle dita in una fusione quasi bionica di capacità umane e tecniche. Si potrebbe parlare di una realtà virtuale a sole due dimensioni.
Le persone interagiscono e utilizzano maggiormente le tecnologie quando le vivono come trasparenti nel loro utilizzo e nei processi che queste compiono: la manualità e l’intuitività dei comandi permettono di realizzare questo scopo al meglio.
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Foto by Daniel Williams
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