lunedì 15 gennaio 2007

IL LIBRO NERO DELLA PSICOANALISI


E’ appena arrivato nelle librerie italiane “Il libro nero della psicoanalisi”, che rappresenta un attacco senza precedenti al sapere freudiano. Il libro cerca di scardinare le tesi e l’efficacia terapeutica della psicoanalisi. Sono questi gli obiettivi del gruppo di autori del libro, guidati da Catherine Mayer.

“Il libro nero della psicoanalisi” è stato recentemente pubblicato in Italia da Fazi editore, ma si trova da più di un anno nelle librerie francesi, dove è stato da lungo tempo oggetto di feroci polemiche. In circa ottocento pagine gli oltre quaranta autori del libro, tra cui molti americani, hanno tentato di mettere in crisi le ricerche di Freud, screditando il suo lavoro.
Già il sottotitolo del libro, “Vivere, pensare e stare meglio senza Freud” è un chiaro ed esplicito atto d’accusa nei confronti dell’autore dell’ “Interpretazione dei sogni”. Secondo gli autori, infatti, il modo di analizzare l’inconscio e i suoi meccanismi proposto da Freud presenta notevoli incongruenze.
Composto da diversi contributi, il libro condensa tutte le critiche che negli ultimi anni sono state avanzate nei confronti di Freud e della psicoanalisi
''L'ambizione di quest'opera - scrive la Meyer - e' quella di offrire ai non iniziati gli elementi di un dibattito che attraversa la nostra epoca'', ovvero quello di mettere in discussione il “dogma della psicoanalisi”.

Alla psicoanalisi non viene risparmiata alcuna critica. Anche la figura di Freud viene messa fortemente in discussione. Il padre della psicoanalisi viene accusato di aver deformato i fatti raccontati durante le sue sedute in funzione delle sue teorie, nonché di aver mentito e di aver attribuito ai suoi pazienti ricordi di cui non aveva alcuna prova. Ma un punto cruciale sono i risultati ottenibili dalla psicoterapia. Già il padre della psicoanalisi avrebbe gonfiato i risultati delle sue cure. La psicoanalisi si baserebbe così su un castello di sabbia.

Il libro nero della psicoanalisi vuole spiegare il successo della psicoanalisi con la debolezza della sua teoria. Gli autori arrivano a definire la psicoterapia “una teoria vuota”, “ una nebulosa”. Lo scopo che si prefigge come spiega l’autrice Catherine Mayer è quello di aprire un campo di discussione che cerchi di dare risposta a domanda come: la psicoanalisi è una scienza?fino a che punto è in grado di guarire?Si possono valutare i suoi risultati?Purtroppo però il libro più che aprire un dialogo, attraverso una critica ben poco costruttiva, vuole solo screditare e distruggere la psicoanalisi. Che Freud non sia esente da errori, d’altra parte, era già acquisito da tempo. Tuttavia la sua figura, secondo l’autrice di questo articolo, è molto distante da quella di dittatore imbroglione disegnata dal libro.
foto by psicocafè

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Purtroppo però il libro più che aprire un dialogo, attraverso una critica ben poco costruttiva, vuole solo screditare e distruggere la psicoanalisi. Che Freud non sia esente da errori, d’altra parte, era già acquisito da tempo."
Se si ritiene, in base a studi storici, filosofici e clinici che la psicoanalisi sia una pseudoscienza fondata su falsificazioni cliniche, non mi sembra opportuno edulcorare il proprio giudizio solo perché va contro la vulgata psicologica superstite nei paesi neolatini (mentre nel resto del mondo la psicoanalisi è ormai estinta nelle facoltà di psicologia e psichiatria).
Non si accuserebbe uno studioso che auspichi, in base a considerazioni scientifiche, la completa sostituzione delle pratiche dei guaritori indigeni con la medicina moderna di volere screditare e distruggere la magia tradizionale; e secondo E. Fuller Torrey, definito dal Washington Post "il più famoso psichiatra americano", la psicoanalisi non ha fondamenti scientifici superiori a quelli delle pratiche di tali guaritori.
Se non si condivide qualcuna delle critiche presenti nel "libro nero" occorre ribattervi ricorrendo a eventuali altre ricerche, dati e argomentazioni; accusare una critica di essere dura non inficia in nulla la sua validità.

Inoltre, nel "libro nero" vengono proposte diverse alternative alla psicoanalisi (sia in psichiatria sia in psicoterapia), e non è quindi corretto affermare che in esso manchi l'elemento costruttivo (a meno che per "costruttiva" si intenda una critica che chiuda gli occhi di fronte ad almeno alcune mancanze della psicoanalisi per puro spirito diplomatico).

"Tuttavia la sua figura, secondo l’autrice di questo articolo, è molto distante da quella di dittatore imbroglione disegnata dal libro."
L'autrice di questo articolo è forse in grado di contestare sui fatti le ricostruzioni storiche presenti nel "libro nero"? Di nuovo, la validità di uno studio storico non può essere criticata perché sulla base di esso ci si può formare un giudizio negativo su una figura in precedenza osannata in certi ambienti (adorazione che i Freud scholars hanno mostrato in numerosi studi essere fondata sulla disinformazione;e se non si condividono tali studi, occorre mostrare in quali punti siano da considerarsi poco attendibili).