giovedì 6 novembre 2008

EMPATIA FEMMINILE

Si lo sappiamo, il tema dell'emapatia è un argomento molto studiato e discusso dalla psicologia, ma le neuroscienze, corrente di pensiero che domina gli anni attuali, sta rapidamente riesaminando molte delle tematiche principe della disciplina con un insight nuovo. Ecco allora che si le donne sono più empatiche deggli uomini, ma ecco soprattutto come ciò avviene e perchè.
La rivista BMC Neuroscienze ha infatti pubblicato i risultati di una ricerca, condotta dal Laboratorio di Elettrofisiologia presso l'Università di Milano Bicocca sotto la direzione di Alice Mado Proverbio.
24 soggetti, splittati equamente per sesso, sono stati invitati ad osservare una serie di 220 immagini a colori. Gli stimoli visivi potevano comprendere paesaggi, sia urbani che naturali, interni come uffici o esterni come spiagge e boschi, privi di presenza umana; oppure potevano raffigurare persone. I soggetti rappresentati coprivano un vasto range di caratteristiche, perciò erano presenti uomini e donne di età diversi, da soli o in coppie-gruppi, in varie situazioni sociali comuni, quali fare la spesa, andare in bici, fare sport, leggere o salutarsi.
I dati neurofisiologici hanno mostrato una diversa attivazione del cervello in concomitanza a stimoli differenti: la vista di soggetti umani attiva infatti entrambi i lati del cervello, con la partecipazione del giro fusiforme occipito-temporale. Tale meccanismo si rileva sia nel genere maschile che in quello femminile, tuttavia sussistono differenze significative nell'arousal.
la donna reagisce in modo iù massiccio dell'uomo e tale surplus di attivazione si traduce non soltanto in maggiori interesse ed attivazione, ma si traduce anche in stimoli rilevanti sul piano biologico e strettamente connessi all'azione e al pensiero. Tale attivazione è infatti alla base dell'empatia, la capacità di calarsi nei panni altrui e vivere le stesse emozioni dell'altro.
Il maggiore metabolismo femminile rispetto a quello maschile è supportato anche da altre ricerche recenti, tra le quali si cita la diversa reazione neuronale alla vista del pianto e della risata di bambini. Le regioni emotive coinvolte nel cervello femminile sono di più e ricevono una scossa maggiore alla vista di propri simili, tanto più quando esprimono emozioni, siano esse positive o negative.
Senza voler generalizzare troppo e ridurre i delicati meccanismi psicologici dell'empatia e del supporto affettivo ad una mera questione di chimica, possiamo con piacere osservare come quella che finora ci era stata descritta come fredda dotazione genetica e neurale abbia invece circuiti così complessi da renderci diversamente sensibili agli eventi della vita e al contatto con i nostri simili.
Sarebbe invece da abbandonare, almeno come fattore principe della speigazione, il ruolo della donna come nutrice e protettrice unica dei sentimenti, riconoscendo una volta tanto anche al genere maschile la sua natura prettamente umanistica.
foto by gettyimages

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