Il bullo non si trova solo tra i banchi di scuola, ma spesso tra le mura dell’ufficio. Capi prevaricatori e propotenti, che umiliano i propri sottoposti sono all’ordine del giorno, tanto che si può parlare di bullismo sul lavoro.
Quando si parla di bullismo, si pensa esclusivamente ad un fenomeno che coinvolge adolescenti e bambini. In realtà si incontrano bulli ovunque, spesso sul posto di lavoro. Questi bulli sono capi prevaricatori e prepotenti, che sono soliti umiliare i propri colleghi e subalterni. Questo fenomeno è ampiamente diffuso, come dimostrato da ricerche effettuate in gran parte del mondo, tra cui Austria, Australia, Canada, Germania, Gran Bretagna, Finlandia, Francia, Irlanda e Sudafrica.
Charlotte Rayner ha condotto ricerche approfondite sul tema in Gran Bretagna, dove risulta che circa il 30% dei lavoratori inglesi ha rapporti con un bullo almeno una volta la settimana. In particolare, il più alto tasso di bullismo si registra nelle carceri, nelle scuole e nel sistema postale. Secondo il “Terzo rapporto europeo sulle condizioni sul lavoro”, il 9% dei lavoratori è vittima di prepotenze e intimidazioni reiterate.
Studiosi americani, preferiscono parlare di abuso psicologico, piuttosto che di bullismo. Christine Pearson ha svolto ricerche sul tema dell’inciviltà sul lavoro. Negli Stati Uniti, il 10% dei dipendenti intervistati dichiara di aver assistito ad episodi di quotidiana inciviltà ed il 20% ne è stato vittima almeno una volta. In Canada le percentuali registrate sono addirittura superiori: il 25% assiste quotidianamente ad episodi di inciviltà e il 50% ne è stata vittima.
Interessanti approfondimenti sul tema sono racchiusi nel libro “Il metodo antistronzi” di Robert I. Sutton, edito da Elliot, e nelle librerie gia da qualche mese. Il libro è di carattere divulgativo, ed adatto ad un vasto pubblico, riporta interessanti ricerche.
Foto by danzden
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