lunedì 3 dicembre 2007

L'AMICO ON-LINE


I siti che consentono di creare reti sociali contano milioni di visitatori in tutto il mondo. In futuro ci saranno solo amicizie virtuali? Sembra di no. Lo psicologo Reader mette in luce la ‘superiorità’ delle amicizie in carne ed ossa.

Internet non è più esclusivamente un’infinita fonte di informazioni e notizie, collegarsi alla rete, oggi significa comunicare con gli altri, creare relazioni sociali. Siti come Messenger, Myspace e il più recente Facebook sono solo alcuni degli innumerevoli siti, che consentono di creare reti sociali, una lista delle propri contatti, dei propri amici virtuali con cui comunicare on-line. Se all’amicizia reale, quella face-to-face, si aggiunge il contatto on-line, spesso si intessono delle relazioni esclusivamente in rete. Ma che differenza c’è tra queste due tipologie di amicizia?

E’ quello che si è chiesto Will Reader, psicologo dell’Università inglese di Sheffild Hallam, che sta conducendo una ricerca al riguardo. Dai risultati fino ad ora emersi (la ricerca è infatti ancora in corso), sebbene le amicizie on-line siano molto più numerose, non è possibile compararle a quelle della realtà. On-line è possibile allargare le proprie reti sociali in modo piuttosto semplice, senza un grosso investimento di energie, e proprio per questo motivo determinano l’aumento esponenziale delle amicizie. Nello stesso tempo però, lo scarso investimento, l’assenza di rischi e di difficoltà spinge a ritenere le amicizie virtuali più superficiali di quelle in carne ed ossa. Inoltre solo quando ci si trova faccia a faccia con il proprio amico si è in grado di giudicare più accuratamente le informazioni (informazioni che evidentemente vanno oltre le sole parole) e di testare il grado di amicizia.

Le potenzialità di siti che consentono di creare reti sociali sono innegabili, tuttavia sembra improbabile che le amicizie virtuali riescano a sostituire completamente le amicizie vere, che mantengono comunque per le persone qualità superiori. Nonostante ciò Reader ritiene che in futuro queste reti sociali potrebbero determinare cambiamenti radicali non solo nelle comunicazioni, ma anche nella struttura della società.

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