Lo stare in relazione dell’uomo è una caratteristica inscindibile dal suo essere, così come lo è la comunicazione con gli altri; tuttavia spesso queste forme del convivere umano assumono toni di patologia e disturbo del benessere. Uno di questi è rappresentato dal mobbing, fenomeno di recente teorizzazione, ma assai radicato. Consiste nella creazione di un ambiente ostile attorno ad un dato soggetto, all’interno dell’ambito lavorativo, anche se è potenzialmente attuabile in una molteplicità di contesti.
Il mobbing può essere definito come abuso psicologico consistente in ostracizzazione, vessazione e persecuzione di un dipendente sul suo posto di lavoro, ma anche fuori. Nasce in ambito etologico, soprattutto nell’ornitologia, con Lorenz che indica con questo fenomeno l’allontanamento di un membro dal gruppo, in modo aggressivo e rumoroso; trova la prima applicazione in ambito psicologico con Leymann.
Oggi Luciano Pastore, psicologo e psicoterapeuta, esperto in psicosomatica e disagio lavorativo, pubblica un volume sul fenomeno mobbing. Partendo da esperienze concrete, in parte personali, arriva a delineare le caratteristiche del fenomeno, tramite l’indicazione di criteri specifici che ne permettono diagnosi e valutazione differenziale rispetto ad altri problemi analoghi. La riflessione riguarda sia aspetti di metodo che teorici, da un lato infatti ci si scontra con la difficoltà di una definizione operativa e la criticità della scelta degli strumenti per la rilevazione; dall’altro vengono ipotizzate possibili cause scatenanti, sia sul versante individuale che su quello più ampio delle relazioni sociali.
Il mobbing può essere definito come abuso psicologico consistente in ostracizzazione, vessazione e persecuzione di un dipendente sul suo posto di lavoro, ma anche fuori. Nasce in ambito etologico, soprattutto nell’ornitologia, con Lorenz che indica con questo fenomeno l’allontanamento di un membro dal gruppo, in modo aggressivo e rumoroso; trova la prima applicazione in ambito psicologico con Leymann.
Oggi Luciano Pastore, psicologo e psicoterapeuta, esperto in psicosomatica e disagio lavorativo, pubblica un volume sul fenomeno mobbing. Partendo da esperienze concrete, in parte personali, arriva a delineare le caratteristiche del fenomeno, tramite l’indicazione di criteri specifici che ne permettono diagnosi e valutazione differenziale rispetto ad altri problemi analoghi. La riflessione riguarda sia aspetti di metodo che teorici, da un lato infatti ci si scontra con la difficoltà di una definizione operativa e la criticità della scelta degli strumenti per la rilevazione; dall’altro vengono ipotizzate possibili cause scatenanti, sia sul versante individuale che su quello più ampio delle relazioni sociali.
Il problema, sviscerato nelle sue componenti essenziali può così essere curato dal punto di vista clinico, tramite appositi strumenti e training. La parte applicativa prevede sia il campo vasto e allargato della prevenzione, sia il trattamento individuale, compresi specifici strumenti come questionari mirati (test di Wartegg e Q.R.P.C.L.).
L’osservazione e l’analisi dei legami tra le persone e dei motivi per cui nascano antipatie, rifiuti e violazioni al benessere di ciascuno sono un tema che merita sempre più attenzione, in vista di una società aperta e disponibile nei confronti di ideologie e culture diverse. Non solo, l’accettazione delle differenze e la riflessione sulle proprie resistenze non è solamente fattore di cambiamento verso gli altri, ma anche di ristrutturazione e accrescimento delle risorse proprie di ognuno.
Per saperne di più:
Luciano Pastore, Il fenomeno del mobbing. Aspetti psicologici e strumenti di ricerca-intervento, Roma 2006
foto by Luca
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