Il dilagare di strumenti di comunicazione e di simulazione come videogiochi e cellulari sembra essere per molti un problema che rischia di avere ripercussioni sulla salute e il benessere mentale, in particolar modo dei giovani.
Ne è un esempio la nuova mania dell’IPhone della Apple, ma questo è soltanto uno dei molti strumenti a disposizione, a partire dai telefonini ad uso computer e dalla playstation portatile.
Secondo Massimo di Giannantonio della Società Italiana di Psichiatria è particolarmente duro sul tema: senza regole specifiche di utilizzo, imposte dagli stessi gestori o dai genitori dell’adolescente, gli strumenti di gioco e di immersione virtuale rischiano di portare a vere e proprie sostituzioni dei vissuti cognitivi ed emotivi e portare ad un isolamento potenzialmente dannoso entro il mondo virtuale.
Demonizzare in toto questi strumenti non è possibile, molto si può invece fare per l’educazione all’uso corretto e per lo sfruttamento delle potenzialità di questi strumenti in direzione dell’incremento, non dell’impoverimento, delle facoltà dei giovani. Con un occhio di attenzione: se è vero che la fascia maggiormente a rischio è quella della prima adolescenza. È anche vero che queste piccole, si passi il termine, manie stanno diventando sempre più appannaggio dei giovani adulti, un trend tutt’altro da sottovalutare.
Foto by gettyimages
Ne è un esempio la nuova mania dell’IPhone della Apple, ma questo è soltanto uno dei molti strumenti a disposizione, a partire dai telefonini ad uso computer e dalla playstation portatile.
Secondo Massimo di Giannantonio della Società Italiana di Psichiatria è particolarmente duro sul tema: senza regole specifiche di utilizzo, imposte dagli stessi gestori o dai genitori dell’adolescente, gli strumenti di gioco e di immersione virtuale rischiano di portare a vere e proprie sostituzioni dei vissuti cognitivi ed emotivi e portare ad un isolamento potenzialmente dannoso entro il mondo virtuale.
Demonizzare in toto questi strumenti non è possibile, molto si può invece fare per l’educazione all’uso corretto e per lo sfruttamento delle potenzialità di questi strumenti in direzione dell’incremento, non dell’impoverimento, delle facoltà dei giovani. Con un occhio di attenzione: se è vero che la fascia maggiormente a rischio è quella della prima adolescenza. È anche vero che queste piccole, si passi il termine, manie stanno diventando sempre più appannaggio dei giovani adulti, un trend tutt’altro da sottovalutare.
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