mercoledì 22 luglio 2009

I BIMBI CHE PARLANO AI CANI

Non stiamo parlando di capacità soprannaturali o di bambini prodigio, bensì di uno studio condotto presso la Brigham Young University che mostra come i bambini siano in grado di comprendere perfettamente non soltanto i segnali comunicativi non verbali degli adulti, ma anche il linguaggio cinestesico e vocale del migliore amico dell'uomo.
Ross Flom è l'autore dell'articolo apparso sul numero di luglio della rivista Developmental Psychology.
Lo scopo della ricerca sta nell'indagare le basi della socialità umana e i meccanismi, dai primitivi ai complessi, che stanno alla base della comunicazione e dell'emozionalità.
Analogamente auno dei più famosi studi sulle espressioni facciali condotto da Ekman, ai bambini da sei mesi di età venivano mostrate fotografie di cani in diverse situazioni e veniva loro chiesto di indicare l'immagine estta. Analogamente venivano fatte ascoltare delle registrazioni di ringhi o di vocalizzazioni di contentezza e si chiedeva di associarle alla corretta immagine corrispondente.
I risultati mostrano come già a sei mesi i bimbi sono capaci di focalizzare la propria attenzione sull'immagine esatta, mentre con il progredire dell'età comportamento aggressivo ed amichevole sono immediatamente ricondotti al corrispettivo assetto corporeo del cane.
Il cane è stato scleto come animale maggiormente adatto sia per la mimica evidente ed accentauata, sia perchè animale con cui i bambini sono maggiormente familiari. Dallo sudio è inoltre emerso che le capacità di discriminazione sono indipendenti dall'interazione pregressa con i cani: Anche bambini che non hanno mai avuto un cane nè hanno trascorso del tempo con l'animale sanno operare le corrette attribuzioni.
Foto by gettyimages

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