martedì 21 ottobre 2008

MANAGEMENT DELLA CREATIVITA'

Negli ultimi anni è stata data sempre maggiore rilevanza al ruolo della creatività nelle organizzazioni aziendali. Sembra infatti condivisa dai più che la creatività sia alla base dell’impresa. Gli studi sulla creatività sono nati essenzialmente nell’ambito dell’antropologia, della sociologia, della psicologia e delle neuroscienze, e da ultimo sono stati trasferiti alle discipline economiche. Un esempio del crescente interesse verso la creatività sono i due giorni di colloquia proprio a riguardo di questo tema svolti presso la Harvard Business School. Il convegno ha coinvolto docenti e rappresentanti di aziende il cui nome è intrinsecamente legato alla creatività )come Google o IDEO). Partendo dalla definizione di creatività di Teresa Amabile (docente di sociologia presso la Harvard Business School), che descrive la creatività come la capacità di creare qualcosa di nuovo ed appropriato, sono stati discussi e sviluppati le seguenti tematiche, di cui riportiamo i punti salienti:

Incoraggiare la collaborazione: il ‘mito dell’inventore solitario’ può essere considerato ormai superato. Al giorno d’oggi i progetti più creativi si sviluppano a partire dalla collaborazione di più partecipanti. Il team deve essere organizzato non in modo gerarchico, ma sulla base di una struttura orizzontale, dove tutti gli elementi sono interdipendenti tra loro. Quando il team è composto ad hoc per il progetto, è necessario utilizzare tutti i mezzi per stimolare la creatività e coordinare lo sviluppo di nuovi prodotti. Gli strumenti sono svariati: dalle nuove tecnologie, alle metafore ed analogie, dalle storie ai prototipi, dei veri e propri ‘coordination totems’ (dalla definizione di Victor Seidel, dell’University of Oxford’s Saïd Business School) per la coordinazione dei pensieri.

Utilizzare differenti punti di vista: il team deve essere composto da diverse professionalità. La condivisione di apporti provenienti da molteplici discipline, diversi background e esperienze facilitano lo sviluppo di novità. Può essere così necessario anche affidarsi a risorse esterne all’azienda.

Motivare il team: la motivazione delle persone che si occupano di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti è cruciale e vitale al fine di ottenere un prodotto creativo. Questo è possibile in un clima in cui le persone possano sentirsi libere ed indipendenti. Con questo si intende libertà di scegliere e programmare i progetti in base ai propri interessi e capacità, ed indipendenza anche dal punto di vista degli orari. Sebbene gli incentivi monetari possano essere d’aiuto, è più importante la sfida intellettuale, l’indipendenza ed una sincera approvazione da parte della sfera dirigenziale.

Imparare dagli errori: gli errori devono essere considerati come fonti di conoscenza e come possibilità di miglioramento. Poiché è facile incorrere in scelte sbagliate in fase di progettazione, è meglio considerarne la possibilità piuttosto che eliminarli dal possibile panorama aziendale. Questi accorgimenti aiutano ad instaurare un clima di stabilità e sicurezza psicologica

Il ruolo del leader: il manager dovrà innanzitutto mappare il processo e riconoscere le differenti fasi, mettendo a disposizione le tecnologie necessarie. Dovrà porsi nei confronti del proprio team di ricerca e sviluppo, come un ‘pastore’, che guidi il suo gruppo proteggendolo da un potenziale contesto ostile. E’ necessario che venga creata una struttura interagente, un network di unità, senza l’intervento di ‘forme burocratiche’. Il manager dovrà aiutare il team di ricerca e sviluppo, adottando un atteggiamento motivatore e non indagatore: porre le domande nel modo giusto e apprezzare il lavoro del team. Tuttavia il manager dovrà anche acquisire un ruolo meno benevolo e scartare le idee e il materiale che non offre potenzialità. Questa funzione di scelta può essere però delegata a filtri esteri l’organizzazione. Infine il manager dovrà sforzarsi di integrare i contributi provenienti dai vari settori ed elementi in modo da creare un tutt’uno omogeneo. E’ questa la vera sfida per il manager, ossia muoversi ed esercitare la propria leadership in un contesto ambiguo ed incerto dove non sono chiari i ruoli. Per leggere l’articolo originale clicca qui Foto by Lessio

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