mercoledì 30 gennaio 2008

L’AMORE TRA VITA E MORTE

Il mal d’amore non è soltanto un’invenzione romantica: le emozioni sono sistemi pervasivi capaci di influenzare a fondo i meccanismi del nostro corpo. Ecco perché è possibile morire anche per amore, come dimostra una ricerca condotta su uomini e donne rimasti vedovi.

Un gruppo di ricercatori olandesi dell’Università di Utecht hanno pubblicato sulla rivista The Lancet una ricerca, condotta sotto la direzione di Margaret Stroebe, che mostra come il rischio di decesso sia elevato in persone da poco rimaste vedove. Allo stesso modo si rilevano analoghi efetti anche nella fine di una relazione molto importante e nei lutti familiari, dove si venga a perdere il proprio figlio.

I dati mostrano che nel caso di vedovanza il rischio di morte per il partner è cinque volte superiore alla media. I fattori sono di diverso ordine e fanno capo ad un particolare stato mentale dell’individuo. Da un lato si ha un eccesso di stress emotivo dovuto alla perdita e al sentimento di paura e abbandono insieme, dall’altro si tende ad assumere comportamenti a rischio per la salute, primi fra tutti l’eccesso di alcool e fumo.

Il rischio di suicidio, così come i due fattori precedenti, è inversamente proporzionale allo scorrere del tempo: è molto elevato nell’arco dei primi trenta giorni e diminuisce quanto più ci si allontana dalla data dolorosa.

Esistono inoltre differenze di genere nel rischio di mote per amore: le donne hanno una maggiore resistenza rispetto agli uomini con un’incidenza del 17%, contro il 21% degli uomini; i quali registrano anche un numero maggiore di pensieri suicidari.

Foto by naknak79

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