martedì 4 settembre 2007

OCCHIO ALL'EMAIL


Le innocue email nascondono un pericolo: si può sviluppare dipendenza da esse. Il 25% degli americani non riesce a farne a meno per più di due giorni. E’ quanto emerge dai dati di una sondaggio dell’AOL.

Nell’epoca multimediale e ipertecnologia, le nuove tecnologie entrano a far parte delle nostre abitudini, tanto da non riuscire più a farne a meno. Se è vero che una volta che ci si abitua alle comodità, sia difficile tornare indietro e ‘sopravvivere senza’, la stessa cosa avviene con la Rete.

Sempre più spesso si sente parlare dell’internet addiction, e anche Oltre Freud si è spesso occupato di questa tematica.
Dall’America però arriva un’altra allarmante ricerca, che ha evidenziato l’emergere di una nuova dipendenza, che possiamo tuttavia includere nella più ampia denominazione di internet addiction.

E’ l’e-mail addiction. Secondo un recente sondaggio dell’AOL il 25% degli americani non riesce a non controllare la casella virtuale per più di due giorni. Ma il dato forse più incredibile è che ben il 41% degli intervistati, rappresentanti della popolazione americana, pone il controllo della posta elettronica… come prima azione giornaliera!

John Ratey, psichiatra e professore ad Harvard, equipara l’email addiction alla dipendenza da sostanze. Infatti essa avrebbe gli stessi effetti sul cervello: il sistema dopaminergico viene attivato dal segnale che annuncia l’arrivo di email, e si riscontrerebbero delle vere crisi di astinenza per esempio nei periodi di vacanza.

La global connection ha dunque delle forti conseguenze sui nostri comportamenti e sulle nostre visioni del mondo. Ci sembra tuttavia allarmistico questa ricerca ostinata di comportamenti disfunzionali legati alla rete e anche il paragone con le dipendenze da sostanze.

Foto by yukaguri

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