martedì 24 luglio 2007

PSICO-FLASH: PREVENIRE L’ALZHEIMER A TAVOLA

John Cashman, insieme ai suoi colleghi dell’Istituto di Ricerca Biomolecolare Umana di San Diego, ha confermato, con un recente studio, le proprietà antidegenerative del curry.
Non si tratta della prima ricerca relativa alla spezia dal colore ambrato, che sembra avere più di una proprietà.

Il curry è una spezia non moto usata in Italia, ma comunque abbastanza nota grazie alla tendenza esotica della cucina moderna. Le proprietà di questa polvere vanno però ben oltre alla solleticazione del palato, grazie alla presenza di importanti molecole, dette bisdemetossicurcumina.

Le proprietà generali del curry sono state esaminate in studi precedenti, che ne hanno evidenziato le potenzialità a livello medico.
Avrebbe un’azione disintossicante e disinfettante, favorirebbe l’eliminazione del colesterolo e sarebbe d’aiuto all’eliminazione delle tossine da parte del fegato.
Ha anche capacità coadiuvante nella cura di vari tumori, come quello della prostata e del seno.

Per quanto riguarda l’ambito cognitivo, secondo studi condotti in India mostrano che capacità intellettive legate alle performance di base sarebbero migliori nei consumatori di curry rispetto a coloro che non lo assumono.

Nell’Alzheimer il curry contrasterebbe la formazione delle placche di beta-amiloidi, responsabili della degenerazione cognitiva e fisica.
Anche altre sostanze hanno effetti benefici sulla malattia e spesso si assiste a ricerche, più o meno serie, che annunciano i prodigi miracolosi dell’uno o dell’altro alimento.
Il curry è una fonte di molecole necessarie a contrastare proteine pericolose per l’organismo, che deve essere usata nei modi giusti. Un consumo regolare e non eccessivo può giovare alla salute, così come un’alimentazione sana e ricca di cibi con contenuti positivi per l’organismo resta la migliore ricetta.
Con la consapevolezza che nessun rimedio è la panacea di tutti i mali.



Foto by GenkiGenki

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