
Il primo, condotto dal Giuseppe Riva, prevede l’utilizzo di un tipo differente di realtà virtuale, personalizzata in base al profilo del paziente e non soltanto determinata dalle coordinate spaziali e si concentra sull’obesità. Il secondo, sotto la direzione di Carlo Galimberti, sempre mediante la medesima strumentazione, studia i disturbi d’ansia, in particolare gli attacchi di panico.
Per ora il progetto fornisce risultati incoraggianti e ha già ricevuto il premio ’Laval Award’ in Francia per l’utilizzo della tecnologia nei campi della medicina e della psicologia. Oltre alla realtà virtuale sono poi presenti altre iniziative, come filmati per cellulari e spazi web (è ora attiva l’Isola che non c’è) che permettono di ripetere tecniche e situazioni sperimentate sotto la supervisione del terapeuta.
In seguito la sperimentazione si orienterà verso un utilizzo interrelazionale della realtà virtuale: più soggetti interagiranno sia tra loro, come gruppi di auto-mutuo aiuto, sia sotto la guida di psicologi ed educatori.
Vedi il sito del progetto.
foto by Superbolo
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