mercoledì 7 marzo 2007

PSICO_FLASH: IL GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO

Oggi a Rimini è stato arrestato un uomo di mezza età per il quale le puntate al lotto, erano diventate una vera dipendenza, tale da spingerlo a compiere rapine per ottenere somme da investire nel gioco. Il GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) è un fenomeno largamente diffuso, ma di cui si parla troppo poco, etichettandolo conme vizio e non come dipendenza curabile psicologicamente.

Le abitudini di gioco in questi ultimi anni sembrano essere molto mutate e il gioco d’azzardo è diventato un fenomeno del quotidiano molto più di quanto si creda.
Gli italiani scommettono in misura maggiore grazie alla liberalizzazione e alla diffusione di forme di gioco alternative; le fasce coinvolte sono sempre di più, soprattutto si rileva un notevole incremento tra gli adolescenti e tra le donne.

Si parla di gioco d’azzardo nel caso di scommesse di denaro o di altri beni sull’esito di un futuro evento, le cui quote vengono pagate in contanti con un saldo che varia dalle poche ore a settimane, in base alla tipologia del gioco. Il GAP presenta le caratteristiche tipiche della dipendenza, cioè la tolleranza, intesa come sempre maggiore necessità di giocare per raggiungere un medesimo livello di eccitazione; l’astinenza, ossia delle reazioni psicofisiche negative all’interruzione volontaria o meno del comportamento (nervosismo, ansia, crisi di panico); e la perdita di controllo, altresì l’incapacità di smettere.


L’Italia ha per lungo tempo ignorato il fenomeno, catalogandolo alla stregua di vizio, senza occuparsi delle gravi ricadute sul singolo, sulla sua famiglia e sulle spese sociali che lo Stato deve sostenere a seguito di un opera di recupero tardiva o di costi giudiziari-penali.
La diffusione di episodi come quello odierno deve invece spingere a fare qualcosa di concreto in tempi brevi.

Foto by greenshot00

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