mercoledì 21 febbraio 2007

DEPRESSIONE COME RICHIESTA D'AIUTO


Nuova interpretazione alla depressione. Secondo lo psichiatra J. Anderson Thomson jr non è da leggere come una patologia da curare, ma come una strategia comportamentale per ottenere attenzioni da parte dei familiari e che può avere degli esiti positivi.


Lo psichiatra j. Anderson Thomson ha condotto presso l’Università della Virginia uno studio sulla depressione, recentemente pubblicato sul “Los Angeles Times”. La ricerca è partita dall’analisi di un caso clinico dello stesso Thomson. Il caso riguardava una ragazza iscritta al college, protagonista di ripetuti episodi di autolesionismo e pensieri suicidari. Tali comportamenti depressivi, non si verificarono più in seguito al cambio di facoltà ed ad una ritrovata complicità con i genitori. Il comportamento della ragazza è stato letto dal ricercatore come meccanismo evolutivo. “qualche anno fa – dice Thomson – avrei interpretato la depressione della ragazza come rabbia rivolta all’interno, ma ora mi rendo conto che potrebbe trattarsi ‘semplicemente’ di un modo contorto per segnalare l’infelicità ai suoi cari”.


Nell’ottica della psicologia evolutiva la depressione è dunque da leggere come comportamento con possibili risvolti positivi. D’altra parte sono molti i comportamenti di cui la psicologia evolutiva enfatizzi i benefici piuttosto che definirli definitivamente come condizioni patologiche.
Sempre riguardo la depressione anche lo psicologo tedesco Edward H. Hagen della Humboldt University di Berlino, la descrive come una complessa tattica per attirare l’attenzione e l’affetto degli altri. I comportamenti tipici della depressione sarebbero dunque manipolatori e immersi in una specifica strategia per ottenere cure e supporto altrimenti non ottenibile.


Le ricerche rivalutano i meccanismi depressivi. Tuttavia non emerge chiaramente se questa ipotesi sia valida per tutti i casi e per tutte le fasce d’età. Non spiegano infatti il perché alcune persone scelgano questi comportamenti apparentemente disadattivi, mentre molti altri riescono ad attrarre l’attenzione degli altri senza bisogno di tentati suicidi o comportamenti autolesionistici.
foto by Vickyck

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