martedì 19 dicembre 2006

SCIMPANZE' E UOMINI, PIU' SIMILI DI QUANTO PENSIAMO



I valori morali degli uomini sono stati ereditati dai primati. E’ quanto afferma Frans de Waal, il più famoso primatologo del mondo, nel suo ultimo libro “La scimmia che siamo” (ed. Garzanti).


De Waal parte dallo studio degli essere più simili geneticamente all’uomo, scimpanzé e bonobo. Infatti, uomo, scimpanzé e bonobo condividono antenati comuni da cui si sono differenziati circa 5-6 milioni di anni fa, ma da cui deriva la forte somiglianza genetica.
Parte così dall’assunto di poter osservare il comportamento di questi primati e compararlo a quello della specie umana per poter estrapolare il comportamento dell’antenato comune. La finalità è quella di capire di più sulla natura umana, sui meccanismi psicologici e sociali.


Dalle osservazioni sono emersi una quantità inimmaginabile di qualità condivise dall’uomo come dagli scimpanzé e dai bonobo. Se gli scimpanzé sono famosi per la loro aggressività, in molti ignorano che possiedono anche sentimenti come l’empatia, l’altruismo e la cooperazione. Inoltre condividiamo anche la tolleranza, il senso del giusto e dell’ingiusto e la struttura gerarchica della società.
Lo studio vuole essere una sorta di testimonianza, che vuole forse fornire in modo un po’ troppo pretenzioso risposte a domande cruciali sull’uomo, come da dove discende l’egoismo e l’altruismo? Perché abbiamo bisogno di equità?
Dall’altra parte però ha il merito di rivalutare questi nostri cugini genetici. Per anni sono stati additati come stereotipo delle nostre qualità negative, come l’aggressività, la violenze. In realtà generosità, gentilezza e altruismo non sono una nostra esclusiva prerogativa.

foto by Robert Seber

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