venerdì 22 dicembre 2006

Il LEGAME TRA URBANIZZAZIONE E SCHIZOFRENIA

La rivista “Epidemiologia e Psichiatria Sociale” ha pubblicato tre ricerche che mostrano l’esistenza di un legame tra la vita in città urbane, e in generale tra l’abitare in paesi sviluppati, e la comparsa di schizofrenia. Al contrario della tesi che vedeva questa psicosi uniformemente distribuita nella popolazione, influiscono sulla sua insorgenza fattori ambientali, soprattutto se protratti e legati all’ambito di socializzazione.

Il primo studio, condotto da ricercatori danesi (J. McGrath e J. Scott) confronta la presenza della schizofrenia in ambienti urbani rispetto a zone rurali. L’incidenza maggiore del disturbo in concomitanza con l’urbanizzazione è confermata da dati epidemiologici, mentre per la prevalenza non c’è validazione. Il rischio relativo di soggetti urbanizzati è soltanto due volte maggiore, ma ad esso si aggiunge il 30% della varianza spiegato dall’urbanizzazione.

La seconda ricerca, condotta da C.B. Pedersen e P.B. Mortensen, evidenzia che la vita nelle città è fattore causale solo qualora si prolunghi per numerosi anni a partire dalla nascita (l’età critica è da 0 a 15anni), o comunque che sia un’esperienza precoce e protratta per periodi di tempo estesi.

Infine il terzo studio, degli autori olandesi J. Spauwen e J. van Os, invita ad estendere il fattore urbanizzazione: si tratta infatti di una categoria composita cui possono essere incluse e/o annesse altre parti. Gli autori evidenziano numerose componenti: il tipo di società sviluppata o in via di sviluppo, il livello di socializzazione (mancanza di reti sociali, isolamento e frammentazione sono fattori aggravanti)e il capitale sociale cognitivo (qualità delle conoscenze-competenze offerte dall’ambiente di residenza e dalle relazioni vigenti).

Queste ricerche vanno ad aggiungersi al capitale della Psicologia ambientale, che da sempre si occupa del rapporto tra l’uomo e il suo spazio di vita e che già ha evidenziato differenze tra spazi civici e rurali. Basti citare Selye che ha identificato nei fattori ambientali uno dei tre tipi di stress che l’individuo può incontrare nel corso della vita; egli in particolare ha condotto ricerche sulle variazioni del defensible-space, sulla densità, la sicurezza e lo stress fisico (rumore, temperatura, affollamento..) apportati dai luoghi.
Tale campo di ricerca, vasto e multicomponenziale, apre, a parere dell’autrice, ampie possibilità di studi, applicazioni e sperimentazioni, soprattutto se si promuove una logica di multidisciplinarietà volta ad una comune migliore qualità del vivere.
L'editoriale delle ricerche è scaricabile in formato pdf.

foto by Luigi Rosa

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