domenica 10 dicembre 2006

EDUCAZIONE E DIFFERENZE: UNA SFIDA "ALLA PARI"

Il tema dello sviluppo in psicologia, negli ultimi anni, è conciso sempre più con l’educazione dei giovani.
Il rapporto maestro-discepolo, tanto caro a Socrate, si è incrinato nel tempo per evidenziare come l’esperienza dei più anziani non sia superiore a quelle forme di cooperazione e mutuo aiuto tra discenti nota col nome di peer-education.


Si tratta del rovesciamento del modello tradizionale dove l’alunno diviene protagonista, e non più soggetto passivo, della propria formazione tramite scelta degli argomenti e del metodo di lavoro.
Perché sia efficace, l’educazione tra pari richiede un progetto di lavoro comune o un periodo di tempo in cui un gruppo di persone (solitamente adolescenti o giovani adulti), di uguale status, concorrano ad uno scopo tramite la messa in comune di esperienze e conoscenze personali.
È un processo caratterizzato pertanto da autenticità, cooperazione e sintonia, in un processo spontaneo e in un clima di fiducia interpersonale (per alcuni simile al transfert).

Recentemente numerose scuole di primo e secondo livello applicano questa pratica, seppure in modi sporadici e limitati, ma si assiste anche a progetti istituzionalizzati, nonché a una crescente presenza del tema nella saggistica.
Per chi volesse saperne di più recentemente sono stati pubblicati due libri dalla casa editrice Franco Angeli:
“Peer Education, Istruzioni per l’uso”
“Peer Education, adolescenti protagonisti nella prevenzione”
Inoltre è possibile scaricare via internet un manuale esaustivo pubblicato dal IAG.
Meno recenti, ma di grande interesse sono gli atti del convegno svoltosi presso l’Ateneo di Torino lo scorso anno, anch’essi consultabili.
Infine per chi desideri uno sguardo su esperienze concrete messe in atto da Istituzioni scolastiche, si rimanda ai progetti avviati dal comune di Bra e aggiornati in questi giorni.
foto by reeve_lau

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