mercoledì 20 dicembre 2006

CICLO SONNO-VEGLIA: E’ POSSIBILE MODIFICARLO?

Il “Modafinil”, pillola pensata per la cura di narcolettici ed ipersonni, è diventata un rimedio utile anche per coloro le cui ore di sonno sono drasticamente ridotte a causa di ritmi incalzanti e abitudini di vita. L’utilizzo in casi non patologici presenta però sin da ora effetti collaterali, e altri potrebbero aggiungersi se la diffusione del farmaco si estenderà ad ulteriori fasce di popolazione.

L’allarme viene lanciato dall’Ospedale San Raffaele di Milano, impegnato nella cura di un centinaio di persone, per lo più studenti, colpiti da quella che è stata chiamata “sindrome da veglia forzata”, causata dall’abuso di Modafinil.
Il farmaco permette di sentirsi ristorati anche dopo molte ore insonni e di non percepire cali di efficienza, ma presenta effetti collaterali già nel breve periodo, quali cefalea, nervosismo, ansia e eccitazione. E più gravi potrebbero essere le ricadute sul lungo termine.

Il Modafinil nasce negli anni Ottanta per la cura della narcolessia, facendo fronte alla scarsa produzione della proteina “orexina” da parte dei neuroni situati nell’ipotalamo: in tal modo è possibile riottenere una regolazione funzionale del ciclo sonno-veglia.
In seguito viene impiegato nella cura di soggetti con ipersonnia e apnee notturne (anche se solo quelli resistenti alla cura con ventilazione meccanica lo necessiterebbero), e in generale a coloro che presentano disturbi del sonno o svolgono attività con ritmi di riposo alterati.

Il farmaco è un iperstimolante che va a bloccare il riassorbimento della dopamina e della noradrenalina; in tal modo inganna il cervello, ricreando un set cerebrale riposato dove la veglia è aumentata e vengono meno le esigenze ristoratrici provenienti dal corpo.
Funziona secondo lo stesso meccanismo delle anfetamine, eliminandone però gli effetti collaterali di inappetenza, insonnia, ossessioni e tic.

A parere dell’autrice in Italia serve evitare di cadere in un utilizzo indiscriminato e dannoso, come si sta verificando in America. Il problema nel nostro Paese è ancora marginale, e il farmaco è ottenibile dopo visita specialistica, soltanto in caso di effettiva necessità.
Tuttavia le ripercussioni che il sonno ha sul metabolismo, sul sistema immunitario e sulla psiche dell’individuo spingono a usare massima attenzione, senza nulla toglier all’utilità del farmaco (e di altri della stessa classe) per la cura di problemi seri di regolazione del sonno.

foto by fotofresco

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