giovedì 23 ottobre 2008

CERCARE NUOVI AMICI CON MODERAZIONE

Cercare amici sul web, attraverso i siti di social network, può creare dipendenza. La ricerca spasmodica di nuovi contatti può infatti determinare una sensazione di rifiuto e di isolamento. Il 10% della popolazione è a rischio di “friendship addiction” secondo Smallwood, perché avere nuovi amici è naturalmente bello e piacevole, ma attenzione: con moderazione! Con quasi 60 milioni di utenti Facebook , il sito di social network che ti permette di ritrovare vecchi amici e compagni di scuola, sta diventando una vera e propria mania. Dopo il raduno di Roma, si è tenuto ieri a Milano il secondo ritrovo italiano degli iscritti. Secondo gli organizzatori si sono presentati in 15 mila, cifra che non deve stupire se si pensa che solo a Milano gli iscritti sono circa 60 mila. Facebook rientra nella categoria delle innovazioni del Web 2.0, permette di creare dei contatti, ritrovare nuovi amici e di creare nuove amicizie. Ma il fenomeno può acquisire anche aspetti negativi. Lo psicologo britannico David Smallwood, un vero guru in Inghilterra, mette in guardia contro i rischi celati dietro Facebook, in un articolo ad ampia divulgazione pubblicato sul “Daily Mail”. Gli studi condotti sui social networks mostrano come essi stiano di fatto diventando un sostituto dei legami famigliari. In Gran Bretagna, dove i legami familiari stanno perdendo importanza, i social networks trovano terreno fertile. Smallwood infatti ritiene che il passo sia breve tra avere contatti e diventare dipendente dalle amicizie on-line. L’acquisizione di nuovi amici genera automaticamente e quasi per tutti un processo di assuefazione, a cui va aggiunto il meccanismo della desiderabilità sociale poiché si può essere giudicati in base a quanti amici si ha on-line. Alla “friendship addiction” (tradotto in italiano “amico-dipendenza”) sarebbe vulnerabile ben il 10% della popolazione, con una spiccata preponderanza per le donne, la cui autostima è più facilmente influenzabile dai rapporti sociali. Chi è più insicuro e con livelli di autostima più bassi può incorrere nel rischio di sentirsi respinto e conseguentemente di isolarsi ulteriormente.
foto by luc legay

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