
La ricerca ha coinvolto 1400 studenti universitari provenienti da tre diversi atenei: l’Arizona State University, l’Hope College e la Florida State University. I dati sono stati registrati dal 1998 al 2005 in studi diversi, nella totalità dei quali era però presente la differenza sistematica tra perdono femminile e maschile.
Secondo la psicologa Exline la vendicatività è più marcata negli uomini perché essi hanno meno competenze nell’empatia e vi sono meno avvezzi: per ben noti fattori culturali infatti la comprensione dell’altro e l’immedesimazione nei panni altrui sono competenze prettamente femminili.
A conferma ulteriore dell’ipotesi si può infatti notare che quando l’uomo viene indotto ad identificarsi con il suo nemico o trova in lui delle somiglianze rispetto a se stesso, aumentano le probabilità di perdono e la soglia della vendetta decresce.
Essere empatici e aperto al prossimo, vederlo sul nostro stesso piano e dotato delle nostre stessa capacità e inclinazioni è un primo importante asso per rispecchiarsi nell’altro e perdonarlo, attività che, suggerisce Exline, potrebbe risolvere anche alcuni conflitti militari.
Foto by gettyimages.
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