Esami e verifiche determinano un forte stress per gli studenti. Ecco alcuni consigli per vivere questo periodo di studio in modo sereno ed ottenere buoni risultati.
Gennaio è uno tra i mesi più impegnativi per gli studenti italiani: si incominciano a tirare le somme dei voti per la pagella di metà anno, verifiche per migliorare il rendimento che a volte lo peggiorano, per non parlare degli studenti universitari spesso impegnati in un vero e proprio tour de force tra i vari appelli d’esame.
Come si può vivere questo periodo impegnativo in modo sereno, gestendo in modo efficace lo stress ed ottenere risultati soddisfacenti?
Innanzitutto è necessario acquisire la giusta predisposizione mentale. Approcciarsi alla materia partendo dal presupposto "sono negato, non ci capisco nulla" è sicuramente il modo meno adatto. Lo studio non deve essere considerato come una qualità mentale innata, bensì come una sfida interessante. Pensare di “non essere portato” è una scusa, crea l’alibi per non impegnarsi maggiormente. Alcune materie risultano più facili da studiare, aumentano la curiosità, mentre altre sembrano non motivare: è necessario allora trasformare l’esame in una sfida interessante.
In secondo luogo è necessario porsi un obiettivo realistico, alla propria portata e al contempo ben definito, per non perdersi. Stabilire il numero di pagine da studiare nell’arco della giornata, è un buon modo per suddividere il lavoro in tappe, in modo da raggiungere l’obiettivo gradualmente. La tappa a breve termine consente inoltre un monitoraggio continuo dei propri progressi: a fine giornata è possibile valutare se si è raggiunto il sotto-obiettivo o meno.
Anche i cibi influiscono sullo studio. Durante la preparazione agli esami è consigliabile una dieta ricca di carboidrati, come pane, pasta, e di cibi ricchi di zucchero. Carboidrati e zuccheri infatti, spiega lo psicologo Rob Markus, aumentano la quantità di triptofano, precursore della serotonina, la molecola della felicità di cui tante volte abbiamo parlato. La serotonina è in grado di migliorare le capacità cognitive delle persone sotto stress perché abbassa il livello di ansia.
Non bisogna però esagerare. Un eccesso di zuccheri nel sangue inibisce le funzioni mentali e crea una sorta di dipendenza. Il cibo dolce crea un immediato senso di benessere, che però è di breve durata e che spinge, al termine, a cercare ancora zucchero. Il segreto sta dunque nell’equilibrio.
Infine un ammonimento verso un comportamento molto comune: studiare fino a tardi. Pamela Thacher, psicologa presso la St. Lawrence University, ha condotto una ricerca sulle metodologie di studio, evidenziando che studiare fino a tardi non produce buoni risultati. Dalla ricerca condotta dalla Thacher è emerso un collegamento tra insufficienza di ore di sonno e voti negativi. Dormire meno di otto ore a notte determina reazioni ritardate, tendenza a commettere errori e voti bassi.
Foto by jackhynes
Gennaio è uno tra i mesi più impegnativi per gli studenti italiani: si incominciano a tirare le somme dei voti per la pagella di metà anno, verifiche per migliorare il rendimento che a volte lo peggiorano, per non parlare degli studenti universitari spesso impegnati in un vero e proprio tour de force tra i vari appelli d’esame.
Come si può vivere questo periodo impegnativo in modo sereno, gestendo in modo efficace lo stress ed ottenere risultati soddisfacenti?
Innanzitutto è necessario acquisire la giusta predisposizione mentale. Approcciarsi alla materia partendo dal presupposto "sono negato, non ci capisco nulla" è sicuramente il modo meno adatto. Lo studio non deve essere considerato come una qualità mentale innata, bensì come una sfida interessante. Pensare di “non essere portato” è una scusa, crea l’alibi per non impegnarsi maggiormente. Alcune materie risultano più facili da studiare, aumentano la curiosità, mentre altre sembrano non motivare: è necessario allora trasformare l’esame in una sfida interessante.
In secondo luogo è necessario porsi un obiettivo realistico, alla propria portata e al contempo ben definito, per non perdersi. Stabilire il numero di pagine da studiare nell’arco della giornata, è un buon modo per suddividere il lavoro in tappe, in modo da raggiungere l’obiettivo gradualmente. La tappa a breve termine consente inoltre un monitoraggio continuo dei propri progressi: a fine giornata è possibile valutare se si è raggiunto il sotto-obiettivo o meno.
Anche i cibi influiscono sullo studio. Durante la preparazione agli esami è consigliabile una dieta ricca di carboidrati, come pane, pasta, e di cibi ricchi di zucchero. Carboidrati e zuccheri infatti, spiega lo psicologo Rob Markus, aumentano la quantità di triptofano, precursore della serotonina, la molecola della felicità di cui tante volte abbiamo parlato. La serotonina è in grado di migliorare le capacità cognitive delle persone sotto stress perché abbassa il livello di ansia.
Non bisogna però esagerare. Un eccesso di zuccheri nel sangue inibisce le funzioni mentali e crea una sorta di dipendenza. Il cibo dolce crea un immediato senso di benessere, che però è di breve durata e che spinge, al termine, a cercare ancora zucchero. Il segreto sta dunque nell’equilibrio.
Infine un ammonimento verso un comportamento molto comune: studiare fino a tardi. Pamela Thacher, psicologa presso la St. Lawrence University, ha condotto una ricerca sulle metodologie di studio, evidenziando che studiare fino a tardi non produce buoni risultati. Dalla ricerca condotta dalla Thacher è emerso un collegamento tra insufficienza di ore di sonno e voti negativi. Dormire meno di otto ore a notte determina reazioni ritardate, tendenza a commettere errori e voti bassi.
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