martedì 25 settembre 2007

L'USO DI PSICOFARMACI IN ITALIA


L’uso di psicofarmaci è in crescita esponenziale. Preoccupante la diffusione tra i giovani ventenni.


L’uso di psicofarmaci nel nostro paese è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, tanto da raggiungere proporzioni che devono far riflettere l’opinione pubblica, gli stessi consumatori e soprattutto il settore assistenziale, che forse con troppa leggerezza li prescrive.
Già nel 2005 si spendevano in Italia 650 milioni di euro. I dati provengono da un sondaggio compiuto dal ‘Progetto Arno’. Tra i dati emersi i più impressionanti riguardano la fascia dei giovani: tra i 19 e i 44 anni il 5,5% di donne e il e il 3% degli uomini fa uso di psicofarmaci. Come è facile osservare il dato da tenere maggiormente in considerazione è quello femminile, che ricorrono agli psicofarmaci contro lo stress e disturbi della personalità.

Nonostante le avvertenze e gli innumerevoli studi che mettono in guardia contro i possibili danni provocati dall’utilizzo incontrollato di psicofarmaci, il loro utilizzo sembra insostituibile. Un buon marketing, unito ad una superficiale prescrizione ne ha determinato il successo. Corrado Barbui, psichiatra dell’Università di Verona: ‘Un tempo gli antidepressivi si prescrivevano soltanto nei casi di una certa gravità, mentre oggi si consigliano per tutto’
Ma chi ne fa maggiore utilizzo? E’ sbagliato pensare che siano gli adulti in preda alla crisi di mezza età. Infatti a ricorrere agli psicofarmaci sono soprattutto i giovani lavoratori o studenti, con qualche difficoltà economica o bloccati all’università.

Per questo molti atenei e licei hanno istituito servizi di counselling, su modello anglosassone. Le problematiche riferite agli psicologi sono per lo più difficoltà nell’apprendimento o di natura relazionale, sintomi fobico-ossessivi, disturbi dell’alimentazione e dell’identità sessuale. In altri casi invece sono gli stessi studenti a cercare un riparo, creando forum on-line dove poter parlare delle proprie esperienze, come hanno fatto gli studenti della Bicocca.

Gli psicofarmaci sono sicuramente un metodo rapido e a basso costo, se paragonato magari ad una terapia psicoanalitica; essi danno tregua ai problemi psicologici, ma una tregua momentanea e non risolutiva. Infatti, ricordiamo, che usare psicofarmaci senza un corretto controllo è inutile e soprattutto controproducente.

Per chi è interessato al tema della depressione, invitiamo a leggere l’articolo recentemente pubblicato ‘Troppe diagnosi di depressione’ dove lo psicologo Parker punta il dito contro le troppe diagnosi di depressione.


foto by Astrid Walter

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