lunedì 7 maggio 2007

COMPIERE DUE AZIONI CONTEMPORANEAMENTE E' POSSIBILE?


Compiere due azioni contemporaneamente è difficile, spesso impossibile. Questo perché il nostro cervello è predisposto a selezionare i compiti da svolgere, e compierli in modo sequenziale. René Marois, psicologo alla Vanderbilt University di Nashville,ha identificato due aree della corteccia cerebrale deputate a tale scopo.


Quante volte ci capita di compiere due compiti in contemporanea? Spesso, quotidianamente. Guardiamo la tv mentre parliamo al telefono, ascoltiamo la radio e cuciniamo sono solo alcuni esempi. Alcune coppie di compiti ci sembrano più semplici, altre invece sono più complessi da portare a termine contemporaneamente e senza intoppi. In generale possiamo dire che è possibile portare a termine due compiti contemporaneamente se uno di essi è svolto in modo automatico, ovvero senza l’intervento dell’attenzione. Quando invece entrambi richiedono un processamento attentivo, si innesca una sorta di “conflitto di interessi”. E’ il fenomeno noto come interferenza da doppio compito, che interessa tutti quei compiti incompatibili tra loro. Si perla di interferenza strutturale quando i due compiti coinvolgono lo stesso meccanismo, come nel caso di guardare un film e portare aventi una conversazione impegnata. Oppure di interferenza da risorse, quando entrambe le azioni richiedono un grande dispendio di risorse attentive, lasciando una quota limitata di risorse.


Il dottor René Marois ha identificato l’area cerebrale deputata a tale operazione di filtraggio. La ricerca, condotta presso l’Università Vanderbilt di Nashville, è stata pubblicata sul numero di Dicembre della rivista scientifica “The Neuron”. L’esperimento prevedeva che i soggetti scegliessero tra otto possibili risposte a compiti proposti in contemporanea, mentre erano sottoposti a risonanza magnetica. In questo modo Marois ha identificato due aree della corteccia cerebrale, situate nelle aree frontale e prefrontale, che svolgerebbero un ruolo chiave nel posticipare una risposta rispetto ad un'altra quando gli stimoli sono molto ravvicinati.


Tuttavia, è facile osservare differenze individuali. C’è chi senza difficoltà riesce a camminare e scrivere un messaggio, mentre chi deve fermarsi fino a che non ha inviato il messaggino. Il limite biologico è stato messo in discussione da David Meyer e Ann Arbor, che hanno evidenziato le influenze dell’allenamento. Attraverso alcuni esperimenti svolti presso l’università del Michigan, hanno dimostrato che grazie ad un allenamento preventivo, alcune persone riescono a svolgere due compiti contemporaneamente come se li avessero svolti in modo sequenziale. L’ipotesi di meyer è dunque che il cervello sia più flessibile e plastico di quanto affermato da Marosi.


Questi due studi mostrano come non si sia ancora giunti ad un’ipotesi definitiva sull’attenzione. Tuttavia dati empirici non fanno che confermare la limitatezza delle nostre risorse attentive e la ridotta influenza dell’allenamento. Svolgere due compiti contemporaneamente è in alcuni casi un’abitudine condivisa e spesso rischisa. Ricordiamo che parlare al telefonino, o scrivere un sms mentre si guida è pericoloso, non solo perché lo dice il codice stradale, ma anche per l’alta percentuale di incidenti causati dall’uso sconsiderato del cellulare alla guida!



foto by Nancy Wombat

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