mercoledì 4 aprile 2007

IL "FILM" DEL CERVELLO


Una nuova tecnologia che consente di andare oltre la risonanza magnetica, componendo un “film” dei processi cerebrali. E’ quanto è stato messo a punto grazie alla collaborazione tra l’Università californiana di San Diego e la Fondazione Santa Lucia di Roma.


La risonanza magnetica e la risonanza magnetica funzionale sono molto utili, ma presentano un grosso limite: le immagini delle attività cerebrali sono statiche. Associando i rultati della MRI (risonanza magnetica) e della fMRI (risonanza magnetica funzionale) alle onde elettriche cerebrali dell’elettroencefalogramma (EEG), è possibile seguire lo sviluppo spazio-temporale dei processi mentali. Vedere il “film” delle attività cerebrali è l’incredibile traguardo raggiunto da Francesco Di Russo, ricercatore, psico-fisiologo e docente di Psicologia dello Sport, che ha diretto la ricerca in collaborazione con i laboratori di Neuropsicologia e di Neuroimmagini Funzionali della Fondazione Santa Lucia e di Psicofisiologia dello IUSM. Infine l’assemblaggio del lungo lavoro è stato svolto dall’Università di San Diego.


La ricerca, a cui è stata dedicata la copertina della rivista Human Brain Mapping, ha coinvolto 24 soggetti sani, che sono stati sottoposti a EEG ad alta risoluzione, MRI e fMRI. Questi strumenti hanno permesso di analizzare il percorso spazio-temporale dell’informazione visiva, identificando le aree visive e la posizione delle risposte cerebrali.


Lo sviluppo di questa nuova metodologia apre nuovi orizzonti di ricerca: è possibile indagare il flusso delle funzioni cerebrali tenendo conto contemporaneamente delle due dimensioni fondamentali di spazio e tempo. Lo strumento potrà essere utilizzato per la diagnosi di malattie più o meno gravi, dall’epilessia all’emicranea, nonché l’analisi di persone sane. Inoltre il suo principale vantaggio è quello di non essere invasivo, soppiantando le tecniche che prevedevano l’inserimento chirurgico di sonde.
Infine ci sembra importante sottolineare la fruttuosa collaborazione tra figure professionali molto diverse tra loro, come fa notare lo stesso Di Russo : “Lo mostra che integrando le conoscenze provenienti da diversi metodi di ricerca è possibile superare i limiti di ognuno di essi”.
foto by johnnyalive

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