lunedì 30 aprile 2007

IL 27% DEGLI ADOLESCENTI GUIDATORI E' "A RISCHIO"


La facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma ha tracciato il profilo psicologico del guidatore “a rischio”. Questi guidatori sono più inclini a non rispettare le regole, ricercano emozioni forti e vedono l’incidente come colpa del caso o causato da altri. La ricerca ha per il moneto coinvolto più di 3000 studenti di liceo in diverse province d’Italia.


Gli incidenti sulle strade sono la seconda causa di morte tra i più giovani. Non c’è week-end senza una strage sulle strade. Il governo è alla continua ricerca di provvedimenti che possano far calare il numero delle vittime.
La ricerca svolta dalla facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, dal titolo "Fattori di rischio psico-sociali e caratteristiche individuali nei giovani guidatori" ha tracciato il profilo del guidatore d’auto o di motorino più “a rischio”. Attraverso dei questionari per studenti delle scuole medie superiori, sono state indagati variabili di personalità, comportamentali e atteggiamenti ed opinioni nei confronti degli incidenti stradali.


Lo studio ha coinvolto 3.370 studenti guidatori d’auto o di motorino, provenienti da 12 province (Ascoli, Bari, Campobasso, Cuneo, Ferrara, La Spezia, Napoli, Ragusa, Pavia, Terni e Udine), caratterizzate da un elevato tasso di incidenti stradali nella popolazione dei giovani guidatori.
Dalle risposte raccolte, i ricercatori hanno delineato tre profili di guidatori: “a rischio”, “moderati” e “prudenti”. Per quanto riguarda coloro che utilizzano il motorino, il campione intervistato si è così suddiviso: il 27,5% è "a rischio", il 48,2% appartiene all'area dei "moderati", il 22,3% a quella dei "prudenti". Anche nel caso dei conducenti d’auto il campione di riferimento si distribuisce in modo simile: "a rischio" e' il 27,4% del campione, i "moderati" toccano il 35,9%, i "prudenti" il 36,7%.


La ricerca ha analizzato in particolar modo il profilo daìei guidatori “a rischio”. Queste persone hanno la tendenza a sottostimare il rischio, vede l’incidente stradale come dovuta al caso o comunque causato da altri. L’opinione condivisa è dunque che l’incidente non sia dovuto dai propri comportamenti, ma che dipenda da eventi casuali, imprevedibili o legati esclusivamente al comportamento degli altri. Inoltre vedono il Codice stradale non come un metodo preventivo, ma come una limitazione. Dal punto di vista psicologico, queste persone possono essere classificate come sensation-seeker, con tendenze antisociali, scarso rispetto delle regole e basso altruismo. E’ anche emerso che i giovani compresi nel gruppo a maggior rischio percentualmente hanno ricevuto più multe e hanno avuto più incidenti in passato.


I risultati della ricerca sono stati presentati nell’ambito del progetto Icaro, promosso dal Dipartimento di pubblica sicurezza. "I giovani che assumono maggiori rischi alla guida - spiegano i responsabili della ricerca - sono caratterizzati dal fatto di ritenere che le regole imposte dal codice rappresentano una limitazione alla scorrevolezza della viabilità e non una norma capace di garantire la sicurezza del guidatore". Inoltre riguardo all’incidente stradale, riferiscono che “in realtà non dipenda dai propri comportamenti ma da eventi casuali, imprevedibili o legati esclusivamente al comportamento degli altri".

Foto by elsuniero

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