martedì 12 dicembre 2006

APPLICAZIONI TERAPEUTICHE DELLA RV: LA CURA DELL’ARTO FANTASMA

La Realtà Virtuale ha da tempo perso il suo impiego iniziale di intrattenimento per diventare uno strumento di cura efficace (cfr. nei disordini alimentari), come dimostra la nuova applicazione messa a punto dalla School of Computer Science e della School of Psychological Sciences di Manchester.

Soggetti con arti amputati o insensibili accusano spesso sensazioni dolorose conosciute col nome di “sindrome dell’arto fantasma”. Le manifestazioni vanno dall’impressione di formicolii o lievi fastidi, fino a fitte dolorose o alla percezione del movimento dell’arto mancante. Tali disturbi possono perdurare per breve tempo o avere durata continua e sono di difficile trattamento.

La possibilità di rivedersi integri, seppur all’interno di un ambiente virtuale, grazie all’utilizzo di un casco e di un sofisticato software di coordinamento oculo-motorio, nonché di eseguire semplici movimenti sembra migliorare e far scomparire i sintomi dolorosi.

I ricercatori Stephen Pettifer e Toby Howard hanno inizialmente condotto l’esperimento su 5 soggetti e stanno ora ampliando il campione di ricerca.
Si auspica che alla validità terapeutico-pratica evidenziata, segua un’indagine su quali meccanismi mentali siano coinvolti e su quale sia il fattore specifico del sollievo e della remissione dei sintomi.

Per ulteriori informazioni sul tema della disabilità e della Realtà virtuale si rimanda agli atti dell' "International Conference Series on Disability, Virtual Reality and Associated Technologies" ora
disponibili on-line.
(foto by farnea)

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